Nuovo appuntamento con la nostra rubrica settimanale sulla nutrizione, a cura del Dr. Giuseppe Scalercio
L’era moderna ha portato a un significativo allungamento della vita umana grazie a miglioramenti nelle condizioni igieniche, nella qualità del cibo e nell’uso di farmaci. Tuttavia, questo progresso ha un risvolto meno positivo: se da una parte viviamo più a lungo, dall’altra trascorriamo un numero maggiore di anni con malattie croniche e disabilità. Questo paradosso sottolinea l’importanza cruciale dello stile di vita per garantire non solo una vita lunga, ma anche una vita vissuta in buona salute.
Le migliori pratiche igieniche, come l’accesso all’acqua pulita e la gestione adeguata dei rifiuti, hanno ridotto drasticamente la diffusione di malattie infettive. La vaccinazione e la prevenzione hanno ulteriormente diminuito la mortalità infantile e aumentato l’aspettativa di vita.
La disponibilità di cibo più nutriente e l’arricchimento degli alimenti con vitamine e minerali essenziali hanno migliorato la salute generale delle popolazioni. La riduzione delle carenze nutrizionali ha contribuito a un aumento della longevità.
Allo stesso tempo i progressi nella medicina, inclusa l’invenzione di antibiotici e farmaci per malattie croniche come il diabete e l’ipertensione, hanno permesso di controllare e curare molte malattie che una volta erano fatali.
Questo ha ulteriormente prolungato la durata della vita.
In concomitanza a tutto questo progresso l’aumento delle comodità ha introdotto nella società contemporanea uno stile di vita sempre più sedentario. Ad oggi trascorriamo gran parte della giornata seduti davanti a un computer o alla televisione. La mancanza di attività fisica è diventato un fattore di rischio per numerose malattie croniche, come l’obesità, il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.
Sebbene il cibo sia più disponibile, la dieta moderna è spesso ricca di cibi trasformati, zuccheri aggiunti e grassi saturi. Questo tipo di alimentazione è associato a un aumento dell’incidenza di obesità, malattie cardiache e altre patologie croniche.
Lo stress cronico, dovuto a ritmi di vita frenetici e pressioni lavorative, combinato con l’esposizione a inquinanti ambientali, ha un impatto negativo sulla salute fisica e mentale. Gli ambienti urbani inquinati aumentano il rischio di malattie respiratorie e altre condizioni di salute.
Stiamo dunque vivendo in un’era di profonda contraddizione:
Da una parte il progresso, dall’altra tutta una serie di aspetti negativi che esso comporta.
Tali aspetti negativi sono così influenti che nonostante l’aspettativa di vita sia aumentata a circa 80 anni, l’aspettativa di vita in buona salute è rimasta ferma intorno ai 60 anni.
Questo significa che le persone trascorrono in media gli ultimi 20 anni della loro vita con malattie croniche o disabilità, dipendenti da farmaci e cure mediche.
Questa controversia evidenzia quanto sia fondamentale adottare uno stile di vita sano per migliorare la qualità della vita. Mantenere un’attività fisica regolare, seguire una dieta equilibrata, gestire lo stress e ridurre l’esposizione agli inquinanti sono azioni cruciali per vivere più a lungo in buona salute.
L’allungamento della vita umana è senza dubbio una delle grandi conquiste della modernità, ma non dobbiamo trascurare la qualità.
È essenziale riconoscere e affrontare i fattori che contribuiscono alle malattie croniche e al deterioramento della salute nella seconda metà della vita. Solo attraverso uno stile di vita sano possiamo sperare di godere di una vita lunga e piena di vitalità, piuttosto che di una prolungata dipendenza da farmaci e cure mediche.
Ringraziamo il nostro Dr. Scalercio, al quale vi rimandiamo per eventuali consigli ed approfondimenti. Questi i suoi canali ufficiali:
Appuntamento a settimana prossima con una nuova puntata di “Ben-essere 2.0”!
Cosenza 2.0 è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale!