Energia rinnovabile e condivisa per tutelare ambiente e portafogli
Rinnovabile è bello, condiviso è meglio. Guardando alla salute dell’ambiente e tutelando il portafogli, le comunità energetiche si stanno diffondendo in tutta Italia a macchia d’olio. Sono oltre 150 e per la maggior parte concentrate al nord. Ma l’onda anomala delle rinnovabili, anzi l’onda verde, sta investendo anche il nostro Sud, sempre più consapevole della necessità di un’energia pulita e amica del risparmio.
Ed è nel quadro delle fonti alternative e amiche dell’ambiente che si inserisce Ener G, l’azienda leader nel territorio che propone soluzioni innovative e su misura per le esigenze del cliente in materia di riduzione dei costi energetici sia elettrici che termici.
I vantaggi delle comunità energetiche “Grazie alla produzione locale e all’autoconsumo – commentano i fondatori di Ener G, l’ing. Giuseppe Spagna e Giampiero Casaburi – i membri delle stesse possono ridurre la loro dipendenza dai fornitori tradizionali di energia e dalle fluttuazioni del mercato energetico.
Avvenimenti internazionali come la guerra in Ucraina ancora in corso, come abbiamo visto, causano continue variazioni di prezzo e incertezze sul futuro. L’autonomia energetica non solo comporta un risparmio economico, ma contribuisce anche a una maggiore stabilità e sicurezza energetica a livello territoriale”.
Come dicevamo lo sviluppo delle rinnovabili sta prendendo sempre più piede anche da noi, tanto che Ener G, sempre attenta all’evoluzione della ricerca e allo sviluppo di nuovi mercati, è già pronta a realizzare comunità energetiche a Corigliano Rossano ed a Crosia, così come sul tirreno cosentino nel comune di Amantea e dintorni.
Al via il primo impianto sul nostro territorio. Dalle parole ai fatti: l’azienda è attrezzata a 360 gradi per la realizzazione delle prime comunità energetiche anche nella Sibaritide e può fornire consulenze in materia di finanziamenti dei progetti.
Cosa sono le comunità energetiche?
Sono composte da utenti (cooperative, associazioni senza scopo di lucro, condomini, attività commerciali e imprese del territorio) che producono, gestiscono e utilizzano l’energia di uno o più impianti locali. Questa forma di autoconsumo avviene attraverso l’adesione volontaria a un soggetto giuridico.
I membri, anche detti azionisti, di una Comunità Energetica Rinnovabile, possono essere di tre tipi: i consumatori passivi (consumer) ovvero i titolari di un punto di solo prelievo; i produttori (producer) ovvero i possessori di un impianto di produzione e i prosumer, ovvero i consumatori che si sono dotati di un impianto di produzione finalizzato all’autoconsumo.