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Cosenza: studenti in piazza per fermare il massacro in Palestina e la nuova riforma della scuola

Il 17 novembre mobilitazione a Cosenza, alle 9:00 a Piazza Loreto

 

 

“È passato poco più di un mese da quando le notizie sul conflitto in Palestina sono tremendamente arrivate nelle nostre case riempiendo i notiziari ed i social.

Al momento il bilancio degli attacchi israeliani parla di una cifra che supera i 10 mila morti e di questi almeno 4000 sono i bambini. Bombardamenti su scuole, ospedali e civili che hanno distrutto le vite di migliaia di persone. Non possiamo restare indifferenti e rimanere complici, come il governo Meloni, ai piani imperialistici e guerrafondai di Israele. Proprio per questo a Cosenza, come in tutta Italia, scenderemo in piazza in solidarietà al popolo palestinese per fermare questo massacro!

Saremo in piazza anche per contrastare la nuova riforma della scuola che il ministro Valditara, del governo Meloni, vuole mettere in campo a breve. La riforma Valditara prevede di introdurre su larga scala la scuola in 4 anni per tecnici e professionali. È un durissimo attacco al diritto allo studio. Un altro passo verso un’istruzione utile solo a rendere disponibili nel minor tempo possibile migliaia di giovani a farsi sfruttare nelle aziende.

Pur di garantire gli interessi dei padroni il governo Meloni sceglie di sacrificare la formazione degli studenti degli strati popolari, comprimendo i programmi e rendendo ancora più superficiale la formazione di milioni di studenti, mettendo un ulteriore barriera per chi intende accedere agli studi universitari. La riforma Valditara vuole riportare indietro di decenni lo stato del diritto allo studio in Italia.
A questo si aggiunge l’aumento delle ore di alternanza scuola-lavoro, che l’anno scorso hanno causato la morte di tre studenti, che sono un vero e proprio regalo alle aziende. Con studenti che già dal secondo anno, a 15 anni, si ritroveranno a lavorare gratis.

Verranno creati i campus scuola-azienda, speciali accordi che regaleranno ai padroni migliaia di ore di alternanza scuola-lavoro e renderanno la didattica tutta a vantaggio delle imprese. Inoltre diventerà più facile bocciare gli studenti per il voto di condotta, una misura tutta repressiva senza nessuna finalità educativa.
Per concludere, la nuova riforma prevede l’accorpamento per gli istituti che non raggiungono i 900 iscritti. Un piano del genere nega sostanzialmente il diritto allo studio di moltissimi studenti (come ad esempio quelli che vivono nelle aree più periferiche che vedranno chiusi i plessi scolastici nelle loro zone), porta ad un abbassamento notevole della qualità della didattica offerta e rientra perfettamente nei piani del governo di tagliare sempre più i fondi destinati all’istruzione pubblica, in quanto ci sarà un’enorme riduzione del personale docente e amministrativo.

Scendiamo in piazza contro il Governo Meloni complice del massacro in Palestina, e che vuole una scuola su misura delle aziende, fatta di punizioni e scuola-lavoro.
RIFORMA SCUOLA-AZIENDA GENOCIDIO IN PALESTINA. NO AL GOVERNO DEI PADRONI!.”