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Stelle Michelin: assegnate 6 in Calabria, una nel Cosentino. Isola Capo Rizzuto perde la stella

Tra vecchie e nuove stelle, salgono a quota 395 (dieci in più rispetto all’anno scorso) i ristoranti nella Guida Michelin Italia 2024. Arriva la conferma per sei ristoranti della Calabria premiati con una Stella Michelin

 

Antonio Biafora – Ristorante “Hyle”

 

“In Calabria sei stellati: Abbruzzino a Catanzaro, Luigi Lepore a Lamezia Terme, Gambero Rosso a Marina di Gioiosa Ionica, Hyle a San Giovanni in Fiore, Qafiz a Santa Cristina d’Aspromonte e Dattilo a Strongoli. Perde la stella invece Pietramare Natural Food a Isola di Capo Rizzuto.”

Fonte ed articolo completo qui: Gazzetta del Sud

Al ristorante di San Giovanni in Fiore assegnata anche la Stella Verde, che il ristoratore cosentino commenta così sul proprio canale social:

“Siamo estremamente felici di essere presenti in Guida Michelin 2024 con una Stella (confermata anche per quest’anno) e di aver ottenuto il riconoscimento della Stella Verde.

La Stella Verde Michelin è un riconoscimento che premia i ristoranti all’avanguardia nel campo della sostenibilità, che lavorano con produttori e fornitori selezionati per evitare sprechi e ridurre, o meglio ancora azzerare, la plastica, nonché altri materiali non riciclabili dalla loro filiera, preoccupandosi così di diminuire l’impatto ambientale della propria attività.

La sostenibilità per noi è più di un valore da usare come fregio: dall’impatto sull’ambiente al rapporto con i fornitori locali, ogni scelta operata è intrisa di un profondo rispetto per il territorio, ancorato nella consapevolezza di far parte di un unico sistema con i suoi precisi equilibri.

Vivere davvero la Sila, d’altronde, vuol dire precisamente questo: conoscerla e rispettarla, dimostrandolo attraverso
ogni singola azione.

Il Biafora Resort & SPA di cui è parte integrante il ristorante, produce energia elettrica grazie a un impianto fotovoltaico, un impianto solare termico e una caldaia a biomassa alimentata dagli scarti delle falegnamerie presenti sul territorio, rendendosi così quasi del tutto energeticamente autonomo.

L’organico prodotto all’interno del complesso, compresa la cenere del barbecue e dei caminetti, viene compostato all’interno di appositi contenitori e, successivamente, arato nell’orto biologico di 1200m² presente all’esterno della struttura, che viene, inoltre, irrigato con acqua piovana incanalata.

Frutta, verdura e spezie dell’orto sono poi utilizzate nelle cucine contribuendo, così, a un processo circolare e virtuoso.

Anche nella selezione dei fornitori, la sostenibilità è un fattore dirimente: viene prediletta la scelta di materie prime locali e prodotte secondo precisi standard di qualità, nel rispetto dell’ambiente, del territorio e delle imprese che vi operano con responsabilità.”