I presunti responsabili della truffa falsificavano le documentazioni per ottenere un contratto assicurativo vantaggioso e quindi rivenderlo. Talvolta la finta proprietà dei veicoli veniva abbinata a cittadini defunti
“L’indagine è partita dalla segnalazione di un’agenzia assicurativa triestina: il sospetto gravava sull’autenticità di un documento. Successivamente, gli inquirenti sono risaliti a un’organizzazione criminale attiva tra Napoli, Pescara e Cosenza, che ha coinvolto a loro insaputa centinaia di cittadini e circa 70 agenzie assicurative in tutta Italia.”
Fonte ed articolo completo qui: Gazzetta del Sud