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Lettere 2.0: “Mia figlia disabile viene cambiata in uno spazio indegno dell’asilo che frequenta.”

Riceviamo la testimonianza di una mamma:

 

 

 

“Buongiorno.

Ho sempre pensato che mia figlia dovesse frequentare le scuole pubbliche, volevo che lei crescesse e toccasse con mano tutte le realtà che compongono la cittadina in cui viviamo.

Silvia è una bambina disabile, la sua malattia la costringe a stare su una sedia a rotelle e all’età di 4 anni e mezzo ancora porta il pannolino.

Ad oggi la bambina frequenta un asilo pubblico a Rende, un team di maestre professioniste si prende cura di lei ogni giorno. Nulla da dire su questo, ma è ormai più di un anno che combatto con l’inciviltà delle persone che non lasciano mai il posto disabili libero e alla mia richiesta di poter avere dei vigili che aiutassero bambini e genitori nell’entrata e uscita da scuola, mi è stato detto che non sarebbe stato possibile.

Tutte le mattine quindi mi ritrovo a dover fare parole con chi non capisce che, di quel posto disabili, io e mia figlia ne abbiamo davvero bisogno, soprattutto quando piove e io mamma devo tirare fuori la carrozzina dalla macchina e nell’altra mano tenere l’ombrello, vi lascio solo immaginare…

Non finisce qui, Silvia, utilizzando ancora il pannolino, necessita di essere cambiata una o due volte al giorno e purtroppo non esiste uno spazio ancora consono, nonostante le mie ripetute richieste, dove poterla cambiare.

Le collaboratrici poggiano Silvia su un cuscino di un fasciatoio che è adagiato su un banco che si trova all’interno di uno sgabuzzino, insieme a scope, palette, stracci, odore di muffa e sporcizia. E’ molto umiliante e anche poco dignitoso per la bambina, nonchè a rischio infezioni, considerando le difese immunitarie più basse del resto dei bambini.

Ho scritto al Dirigente Scolastico, ho parlato con quelli del comune, ma niente è cambiato. Non ho più nessuna arma, se non quella di denunciare pubblicamente questo accaduto, con la speranza che possano risolvere il prima possibile. Spero che attraverso voi questo possa accadere, anche se non posso pubblicamente fare il nome dell’asilo.

Grazie mille.”

(Lettera firmata)