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Lettere 2.0: “La mia disavventura nella prenotazione di una visita – «Tutta colpa dei computer…!»”

Riceviamo la testimonianza del nostro lettore Francesco:

 

 

“Le storie sulla sanità pubblica calabrese sono racconti “inguaribili”, testimonianze di un processo caduto in prescrizione: è come intervenire su un corpo anestetizzato.

Però dal momento che la denuncia è l’unica terapia del dolore che noi cittadini possiamo praticare, voglio raccontarvi anche la mia di storia.

A causa di un problema ai reni, dovrei sottopormi a dei controlli ogni sei mesi, così, come mi è stato prescritto da uno specialista, in data 28 ottobre 2022 mi sono recato presso il Poliambulatorio di Quattromiglia di Rende per prenotare una ecografia all’addome.

La visita mi viene prenotata per la data 24 maggio 2023. All’incirca sette mesi di attesa: tutto sommato non mi scoraggio e, con i tempi che corrono, non me ne faccio meraviglia.

La sorpresa arriva però, come un uovo di Pasqua aperto in anticipo, giorno 31 marzo. Venerdì mattina, infatti, vengo contattato telefonicamente da un operatore del Poliambulatorio stesso e mi viene riferito che l’appuntamento sarebbe saltato per mancanza del medico.

Incredulo e amareggiato, cerco di riprendermi e chiedo di essere riprenotato.

A questo punto lo sconcerto diventa rabbia.

Volete conoscere la nuova data?

Devo attendere “soltanto” fino al 10 gennaio 2024 alle ore 8:35 (che poi, a questo punto, chi mi assicura che il medico ci sarà a distanza di circa 8 mesi?!).

Appunto la nuova data sul foglio della prenotazione precedente e il giorno dopo arrabbiato e deluso mi reco personalmente e direttamente presso l’Asl di Quattromiglia per chiedere spiegazioni sul fatto.

Vengo accolto da un impiegato dell’Asl che raccoglie le mie lamentele. Ma dopo il racconto della mia disavventura ciò che mi sento dire è: “Lei ha ragione, la colpa purtroppo non è nostra, ma dei computer”. A questo punto penso che l’era dell’informatica abbia sulla vita delle persone l’effetto di una sorta di glaciazione. Insisto cercando di suscitare un po’ di ragionevolezza nell’interlocutore e aggiungo: dal momento che le visite precedentemente prenotate non sono state evase non sarebbe stato più opportuno inserire i pazienti già in attesa da più tempo un po’ alla volta nei giorni successivi? Ma anche questa mia osservazione cade nel vuoto.

Ho aspettato 7 mesi per poi aspettare altri 8 mesi. Adesso sarò costretto a farla a pagamento, ma a questo punto avrei potuto farla anche prima a pagamento. E soprattutto: siamo sicuri che ai cittadini venga garantito il diritto alla salute?

Io mi chiedo: chi dà le direttive in queste strutture? Forse i computer?

Ciò che mi sento di dire a conclusione di tutta questa vicenda è: Egregio dirigente dell’Asl di Quattromiglia, se le capitasse di leggere questa lettera, non abbia rimorsi, tanto la colpa non è Sua, è solo del computer!”

 Francesco Bosco