Quanta tristezza, quanta disavventura ha colpito e continua a colpire il piccolo Alessio Trotta e la sua famiglia
“Quanta rabbia scaturisce dagli occhi di una famiglia devastata dalla mala sanità Coriglianese.
E come dentro un film, dopo tredici lunghi anni la storia si ripete: stesso posto, stesse figure coinvolte e, soprattutto, stesso grido di dolore per un soccorso che tarda ad arrivare.
Cambiano parte degli attori, ma la negligenza e l’imperizia, anche dopo tredici lunghi anni rimangono lì fermi e ben ancorati.
Il tempo ha qualificato luoghi e strutture, ha dato luce ad interrogativi mai risolti, ma a Corigliano Calabro, al Guido Compagna, ha solo ridotto le ore di attesa per un soccorso, per un trasferimento in quelli dell’Annunziata di Cosenza chiesto dalla pediatria, ma non recepito dal pronto soccorso.
Da nove passano a cinque le ore di attesa prima che il piccolo Alessio possa avviarsi nel suo viaggio della speranza, l’ennesimo; eppure era stato tutto scritto nero su bianco a seguito di una consulenza pediatrica, forse dimenticata in qualche cassetto della scrivania del pronto soccorso o peggio non interpretata da chi doveva allertare un codice rosso.
La stessa scena era stata già vissuta alla nascita.
Il bambino é affetto da encefalopatia ipossica ischemica da sofferenza perinatale con epilessia focale farmaco resistente con diagnosi dell’ Annunziata di Cosenza e del Bambin Gesu’ di Roma.
Poi, causa agitazione di taluni animi, ecco la risposta, la stessa di nove anni prima: «Manca l’ambulanza, non c’è il medico a bordo».
Il bambino é vittima di mani umane in camice bianco.
Cinque lunghe ore di attesa per Alessio Trotta, trascorse al freddo di un pronto soccorso umido, senza né bere né mangiare.
Neanche una copertina: a scaldarlo ci hanno pensato i cappotti dei genitori.
Ma la cosa ancor più grave è che neanche terapia è stata somministrata al piccolo degente, colpevole forse solo di essere nato nel posto sbagliato.
Il caso é stato preso in carico dalla onlus unalottaxlavita, www.unalottaxlavita.eu, del presidente Montera.
Pur essendo la vigilia del Santo Natale 2021 (avete capito bene: parliamo di un fatto avvenuto lo scorso 24 Dicembre), ma neppure l’arrivo del bambinello ha riscaldato i cuori di taluni in camice bianco.
Papà Vito e mamma Loredana hanno messo tutto nero su bianco ed informato le autorità giudiziarie di competenza ma soprattutto hanno scritto al ministro Speranza ed al Presidente Occhiuto.
L’appello é sempre lo stesso: «Abbiamo sete di giustizia, ascoltate il grido silenzioso di nostro figlio abbandonato al proprio destino senza cure né assistenza, anche lui merita una qualità di vita, la migliore possibile».
Si tratterà dell’ennesimo spreco di carta e inchiostro o finalmente qualcuno comincerà ad interessarsi al caso?
Il neo Presidente Occhiuto ricorderà ciò che proprio a Corigliano ha promesso nella sua campagna elettorale?
Quando dai palchi urlava il suo impegno diretto a sostegno dei più deboli e bisognosi?
Chi vivrà vedrà, eppure anche Alessio Trotta è figlio di questa terra ed i genitori oggi minacciano azioni eclatanti.
«Non abbiamo più nulla da perdere».”
Vito Trotta e Loredana Silvestro