Riceviamo da parte della direzione regionale dell’Inps la replica alla segnalazione di una nostra lettrice, pubblicato il 17 gennaio.
“Diritto di replica all’articolo pubblicato su Cosenza 2.O “Da domani 25 persone resteranno a casa. Dov’è la politica adesso“
Catanzaro, 19 gennaio 2021
Con riferimento alla lettera pubblicata da Cosenza 2.0 col titolo “Da domani 25 persone resteranno a casa. Dov’è la politica adesso?”, la Direzione regionale dell’Inps della Calabria ritiene di dover fare alcune precisazioni che, saremmo grati, venissero pubblicate.
Premesso che non è possibile entrare nel merito di quanto lamentato nella lettera a causa della richiesta dell’estensore di voler rimanere neII’anonimato e, quindi, per l’impossibilità di individuare, con certezza, la realtà aziendale a cui si riferisce, riteniamo comunque utile, per un’informazione corretta e trasparente, riassumere alcuni concetti generali validi per le richieste di Documento Unico di Regolarità Contributiva.
A fronte di qualsivoglia richiesta, l’lnps, analizzata la situazione debitoria del richiedente, per come riportata nelle proprie Banche Dati, risponde emettendo direttamente il DURC (nei casi in cui la situazione contabile Inps, Inail, Cassa Edile, deII’Azienda, risultasse regolare) o -come sembrerebbe nel caso in esame-, di norma entro tre giorni dalla richiesta, attraverso un “Preavviso a Regolarizzare” che viene prontamente trasmesso tramite Posta Elettronica Certificata al richiedente (Azienda o suo Intermediario).
Da questo momento l’istituto attende, di norma intorno a quindici giorni, per consentire all’Azienda i tempi tecnici per regolarizzare il debito (Pagamento, Richiesta di rateizzazione, Compensazione con altri Crediti).
È questo il motivo per cui l’lnps, che a detta di chi ha scritto la Iettera “.. non ritiene opportuno rispondere solo dopo molte chiamate rispondono I’11 gennaio..”, Iascia trascorrere fino a quindici giorni in attesa che il contribuente dia riscontro dell’avvenuta regolarizzazione del debito.
È il caso di ricordare che, comunque, l’istituto è obbligato a dare riscontro alle richieste di DURC entro e non oltre i 30 giorni dalla richiesta: Ciò avviene sempre!
Tornando però alla fattispecie trattata nella Iettera, è evidente che si tratta di un caso in cui il Contribuente ha ritenuto di poter regolarizzare il proprio debito con l’lnps, attraverso la compensazione di crediti che, da quanto si evince, avrebbe vantato, in riferimento alla normativa COVID, per fitti passivi.
In questo come in ogni altro caso simile, l’lnps richiede che l’Azienda, oltre che dichiarare di avere un credito, provveda a presentare il modello F24 a quietanza per riscontro di quanto dichiarato.
Può succedere infatti che, a fronte della convinzione del richiedente di vantare un credito, all’atto del riscontro, si scopre che Io stesso non è consistente.
Tutte queste operazioni devono poter essere concluse nell’arco temporale di trenta giorni al temine del quale, in assenza di regolarizzazione, il DURC viene comunque emesso negativo.
La tempistica del procedimento per il rilascio del DURC, quindi, risulta essere precisamente strutturata e non Iascia spazio a comportamenti diversi da parte del Contribuente o degli Enti deputati al suo rilascio.
Comprendendo le difficoltà del momento e le drastiche condizioni in cui le nostre realtà imprenditoriali sono spesso costrette ad operare, non possiamo, tuttavia, giustificare in alcun modo che soggetto insoddisfatto per non essere riuscito a “mettersi in regola” secondo quanto previsto dalle norme, possa accomunare l’lnps, che è una roccaforte di legalità su molti territori difficili, soprattutto nella nostra realtà regionale, con la Mafia, accostandola ad essa nel novero dei “Mostri da combattere ogni giorno”.
All’anonimo contribuente faccio presente che, ove lo desiderasse, può avere diretta soddisfazione ai propri dubbi e comprendere con precisione il perché di ogni passaggio, in aggiunta aII’interIocuzione istituzionalmente prevista e quotidianamente disponibile — Cassetto Aziende-, rivolgendosi direttamente alla Direzione di Sede o, anche, a questa Direzione regionale.”
Giuseppe Greco – Direttore regionale
Il nostro articolo con lo sfogo della nostra lettrice lo potete leggere QUI