Riceviamo le parole della nostra lettrice Alessandra:
“Buongiorno, scrivo questa lettera per raccontare uno spiacevole episodio sfociato in arroganza e poco professionalità, da parte di chi dovrebbe incutere sicurezza, vissuto ieri mattina da mio fratello e soprattutto da mio nipotino di soli 7 anni, all’ingresso della scuola.
Mentre mio fratello, in compagnia di mio nipote, in macchina, percorreva Via Misasi (ex Via Roma), all’altezza delle due scuole, lo stesso effettuava un’infrazione del codice della strada (motivo per il quale doveva di sicuro essere sanzionato), gli agenti alla guida di una volante della Polizia di Stato, che si trovava a passare da lì, sorvolando sulle infrazioni che regnano sovrane su quel tratto all’ingresso e all’uscita delle scuole, (si parla di terza fila o macchine parcheggiate comodamente sulla corsia preferenziale) si sono accaniti sullo stesso, facendo accostare l’auto che impediva, tra l’altro, il traffico già congestionato, come di consueto.
La cosa grave è stata, dopo la richiesta da parte dell’agente, poco gentile, per non dire arrogante, dei documenti, la risposta dello stesso, il quale, alla richiesta formulata da mio fratello che chiedeva di rassicurare il bimbo, in lacrime e tremante di paura, di poterlo magari accompagnare a scuola, nel frattempo che si formalizzasse il verbale, non se ne è minimamente interessato.
Di tutta risposta l’agente, in accordo con il suo collega, nonché superiore, gli intimava di non muoversi da lì mentre loro, comodamente seduti nella volante, (cosa anch’essa discutibile) formulavano il verbale, trattenendo lo stesso per più di mezz’ora… con evidente panico del piccolo.
Ora io mi chiedo, se anche alla vista di un bimbo in lacrime, si possa continuare ad accettare la superbia e l’arroganza che quotidianamente chi indossa una divisa pratica indisturbato? Possiamo permettere che si faccia rispettare la legge con modi poco consoni e soprattutto praticando violenza psicologica sulle persone?
Un appello a chi dovrebbe vigilare sulle figure che circolano e che dovrebbero tutelare la sicurezza di noi cittadini senza indurre turbamenti e paure immotivate. Si ringrazia…”
Alessandra Giulia Piane