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Il 15enne scrive al boss: «A disposizione per Voi»

Tra le carte dell’inchiesta contro i clan della Locride la lettera di un adolescente che sogna di affiliarsi alla ‘ndrangheta. Dalle ricostruzioni degli inquirenti emergono anche le umiliazioni agli ex fidanzati della figlia del boss

 

 

REGGIO CALABRIA Non il calciatore e neanche lo youtuber, o magari il rapper. A quindici anni, a Locri, c’è chi sogna di fare lo ‘ndranghetista. E per questo, litigando con la sintassi, si arma di carta, penna e coraggio e scrive al boss. Sono questi i sogni al rovescio di uno degli adolescenti della Locride, che fanno da impietosa cartina tornasole «dell’ammirazione e del timore reverenziale» suscitato da Antonio Cataldo “Papuzzella”.

L’UNIVERSO AL CONTRARIO DI LOCRI Poco importa che il boss sia in carcere da tempo. Poco importa che per i suoi crimini sia stato condannato ad una lunga detenzione. Per molti, troppi giovani rimane un “mito” da prendere ad esempio. «Di norma – commentano quasi sconfortati inquirenti e investigatori – i ragazzi di quell’età si rispecchiano in tutt’altra tipologia di personaggi, invece nella Locride è il boss a costituire il modello di riferimento». A cui si fa di tutto per arrivare e cui ci si rivolge con i toni deferenti che un aspirante apprendista userebbe con il general manager della grande impresa in cui vorrebbe lavorare.”

 

Fonte ed approfondimenti: CorriereDellaCalabria.it